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Storia dell'Albero di Natale

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MessaggioTitolo: Storia dell'Albero di Natale   Storia dell'Albero di Natale I_icon_minitimeLun Nov 10, 2008 10:05 pm

Storia dell'Albero di Natale Albero_natale_2


Quella dell'albero di natale è, con il presepe, una delle più diffuse tradizioni natalizie. Si tratta in genere di un abete (o altra conifera sempreverde) addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro.
Può essere portato in casa o tenuto all'aperto, e viene preparato qualche giorno (o qualche settimana) prima di Natale, e rimosso dopo le feste. Soprattutto se l'albero viene collocato in casa, è tradizione che ai suoi piedi vengano collocati i regali di Natale impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti.

In genere l'albero di Natale è un abete o un pino, ma possono essere usati anche altri tipi di albero.
Nel mondo moderno ha una grande diffusione (certamente preponderante nel mondo occidentale) l'uso di alberi artificiali. Oltre a risultare più economici e pratici (sebbene evidentemente meno poetici), gli alberi artificiali possono essere l'unica soluzione per coloro che soffrono di allergia alle conifere. Esistono alberi artificiali di tutte le dimensioni, da quelli con proporzioni realistiche a quelli "da tavolo" (di poche decine di centimetri d'altezza).

Fra gli ornamenti più diffusi con cui addobbare gli alberi di Natale si possono citare le caratteristiche palline (in realtà non sempre sferiche: ne esistono innumerevoli varianti, per esempio coniche, a forma di campanella, di pigna e così via), realizzate in vetro soffiato o altri materiali generalmente ricoperti da una vernice colorata e riflettente, o spruzzate d'argento, oro, o bianco. Spesso si usano anche fiocchi colorati di tessuto; sono molto diffusi i festoni e i fili perlati. File di miniluci elettriche hanno progressivamente sostituito nel Novecento l'uso di candele posizionate sui rami; sono di solito colorate o intermittenti, e tendono a ricordare luci fatate (specialmente se la loro luce è diffusa dai festoni o dalle altre decorazioni, o dai rami stessi dell'albero). Fra i gadget in commercio già da diversi anni, si stanno diffondendo le file di luci elettriche musicali, che riproducono, talvolta in sincronia con l'intermittenza, tradizionali musiche natalizie come Jingle Bells o Bianco Natale. La cima dell'albero è in genere arricchita da un puntale, in genere simile alle palle per colore, materiale e tipo di decorazioni, talvolta a forma di stella, con riferimento alla stella cometa). Alcuni spruzzano i rami dell'albero con diversi generi di neve artificiale.
Fra le decorazioni meno comuni, ma dotate di una certa tradizione, si possono ricordare: la frutta secca; certi tipi di frutta colorata come le arance; i biscotti allo zenzero; le decorazioni in pasta di sale o marzapane; piccoli personaggi (Babbo Natale, angeli, renne e così via), o giocattoli. Evidentemente non vi è alcun limite alla creatività di chi addobba l'albero, che può quindi essere, pur nella tradizione, estremamente "personale". Non è inconsueto, per esempio, che oggetti dotati di un forte valore emotivo (per esempio donati da persone care) vengano collocati in particolari "posizioni d'onore" sull'albero, a prescindere da considerazioni strettamente estetiche.
Fra i colori più tradizionali delle decorazioni natalizie si devono probabilmente citare il rosso, l'oro e il blu, ma tutti i colori sono ammessi e utilizzati (anche il nero).

L'immagine dell'albero (specialmente sempreverde) come simbolo del rinnovarsi della vita è un tradizionale tema pagano, presente sia nel mondo antico che medioevale e, probabilmente, in seguito assimilato dal Cristianesimo. La derivazione dell'uso moderno da queste tradizioni, tuttavia, non è stato provato con certezza. Sicuramente esso risale almeno alla Germania del XVI secolo. Ingeborg Weber-Keller (professore di etnologia a Marburgo) ha identificato, fra i primi riferimenti storici alla tradizione, una cronaca di Brema del 1570, secondo cui un albero veniva decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta. La città di Riga è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale della storia (vi si trova una targa scritta in otto lingue, secondo cui il "primo albero di capodanno" fu addobbato nella città nel 1510).
Precedentemente a questa prima apparizione "ufficiale" dell'albero di natale si può però trovare anche un gioco religioso medioevale celebrato proprio in Germania il 24 dicembre, il "gioco di Adamo e di Eva" (Adam und Eva Spiele), in cui venivano riempite le piazze e le chiese di alberi di frutta e simboli dell'abbondanza per ricreare l'immagine del Paradiso. Successivamente gli alberi da frutto vennero sostituiti da abeti poiché quest'ultimi avevano una profonda valenza "magica" per il popolo. Avevano specialmente il dono di essere sempreverdi, dono che secondo la tradizione gli venne dato proprio dallo stesso Gesù come ringraziamento per averlo protetto mentre era inseguito da nemici. Non a caso, sempre in Germania, l'abete era anche il posto in cui venivano posati i bambini portati dalla cicogna.
L'usanza, originariamente intesa come legata alla vita pubblica, entrò nelle case nel XVII secolo ed agli inizi del secolo successivo era già pratica comune in tutte le città della Renania. L'uso di candele per addobbare i rami dell'albero è attestato già nel XVIII secolo.
Per molto tempo, la tradizione dell'albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord del Reno. I cattolici la consideravano un uso protestante. Furono gli ufficiali prussiani, dopo il Congresso di Vienna, a contribuire alla sua diffusione negli anni successivi. A Vienna l'albero di Natale apparve nel 1816, per volere della principessa Henrietta von Nassau-Weilburg, ed in Francia nel 1840, introdotto dalla duchessa di Orléans.
A tutt'oggi, la tradizione dell'albero di Natale, così come molte altre tradizioni natalizie correlate, è sentita in modo particolare nell'Europa di lingua tedesca (si veda per esempio l'usanza dei mercatini di Natale), sebbene sia ormai universalmente accettata anche nel mondo cattolico (che spesso lo affianca al tradizionale presepe). A riprova di questo sta anche la tradizione, introdotta durante il pontificato di Giovanni Paolo II, di allestire un grande albero di Natale nel luogo cuore del cattolicesimo mondiale, piazza san Pietro a Roma.
Nei primi anni del Novecento gli alberi di Natale hanno conosciuto un momento di grande diffusione, diventando gradualmente quasi immancabili nelle case dei cittadini sia europei che nordamericani, e venendo a rappresentare il simbolo del Natale probabilmente più comune a livello planetario. Nel dopoguerra il fenomeno ha acquisito una dimensione commerciale e consumistica senza precedenti, che ha fatto dell'albero di Natale un potenziale status symbol e ha dato luogo, insieme alle tradizioni correlate, alla nascita di una vera e propria industria dell'addobbo natalizio.
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